Siamo tornati!
Dopo una caldissima estate, torniamo con questa newsletter di settembre e vi proponiamo un’interessante intervista di Conny Leporatti a Giancarlo Francini sugli strumenti e nuovi approcci nella gestione dei conflitti familiari alla luce della nuova legge 206/2021.
Inoltre, segnaliamo la partenza dei corsi di Mediazione Familiare, CTU e Coordinazione Genitoriale.
C’è ancora posto per iscriversi!
Buona lettura!
CometeNews – 11ª uscita
Intervista a Giancarlo Francini
Psicologo Psicoterapeuta, specialista in Terapia Familiare, didatta presso l’Istituto di Terapia Familiare di Bologna, Siena e Istituto di Alta Formazione in Psicoterapia Familiare di Firenze.
Dott.ssa Leporatti: è con grande piacere che abbiamo con noi Giancarlo Francini, collega, psicologo, psicoterapeuta familiare sistemico, mediatore familiare e coordinatore genitoriale. Lavora da tanti anni in qualità di consulente tecnico per il tribunale ed è Presidente dell’Associazione Culturale Nazionale CO.ME.TE. Aps.
Allora Giancarlo, vorremmo riflettere insieme brevemente su tutto quanto attiene alle novità della Riforma Cartabia. Vorrei farti tre domande e attendo tre risposte brevi, visto che siamo sempre tutti quanti di fretta.
La prima domanda è questa: alla luce della Riforma, come è possibile approcciare il conflitto separativo e familiare, in base a quanto la legge 206/2021 introduce nell’ordinamento nazionale e introdurrà poi, con i decreti attuativi?
Dott. Francini: La Riforma del 2021 apre spiragli importanti per la risoluzione dei conflitti all’esterno del processo e dei Tribunali, ma apre anche molte contraddizioni, qualcosa che andrà poi specificato sicuramente meglio. Io volevo soffermarmi su un fatto, ovvero il fatto che il conflitto separativo è un conflitto assolutamente specifico, rappresenta la contrapposizione di interessi tra due parti, estremamente caratterizzata da affetti, sentimenti e legami. Si tratta quindi di un conflitto molto specifico, che rimanda necessariamente a strumenti particolari, volti ad affrontare questa dimensione del conflitto, che non può essere circoscritta alle sedi del Tribunale, o addirittura alle sedi della negoziazione assistita o dell’arbitrato. Vista la specificità del conflitto, è necessario che esso sia affrontato con la specifica modalità della mediazione o della coordinazione genitoriale, vedendone magari le differenze.
Dott.ssa Leporatti: Certo, vediamole subito. Quali sono gli strumenti che abbiamo a disposizione per affrontare un conflitto quando la famiglia attraversa un momento così delicato, come l’evento separativo o divorzile?
Dott. Francini: occorre precisare che incontriamo nella separazione e nel divorzio due tipologie di conflitto, ma parlarne adesso sarebbe troppo ampio, di solito lo facciamo nei nostri corsi. Brevemente, possiamo dire che abbiamo da un lato il conflitto antinomico, dove si tende a distruggere l’altro, e il conflitto paradigmatico, che in realtà è un conflitto di senso, si scontrano diversi punti di vista, si confligge sulla cornice di senso rispetto alla vita, dove l’uno si contrappone all’altro.
Occorre pertanto avvalerci di strumenti che permettano di cogliere il senso del conflitto, il senso della controversia e quindi che sia consentito prestare attenzione a definire e inquadrare la dinamica di coppia, la dinamica familiare, il senso della storia.
Non è sufficiente comprendere chi ha ragione o chi ha torto, o che cosa dividere (cosa prendo io, cosa prende l’altro), si tratta di dare senso alla vicenda, perché il dividersi le cose abbia poi un significato, un senso e che segni il passaggio da una fase del conflitto ad un’altra fase dell’evento separativo o divorzile.
Nei casi invece di conflitto antinomico che è una tipologia di conflitto distruttiva dove due persone desiderino solo distruggersi più o meno metaforicamente, che hanno bisogno di sopraffarsi. In queste tipologie di conflitto vi è necessità di un intervento ancora più stringente, un intervento che possa contenere questa forza distruttiva. Ecco perché c’è bisogno di uno strumento diverso, non sarà la mediazione familiare, ma sarà la coordinazione genitoriale, che dà al mediatore, in quel caso coordinatore genitoriale, un ruolo più forte, più deciso, di contenimento. In questo senso, chiaramente, c’è bisogno anche della collaborazione dei vari professionisti che lavorano con la coppia genitoriale in conflitto.
Dott.ssa Leporatti: Certo, un lavoro congiunto che è un lavoro di rete. Una rete che è attorno al minore. Nella Riforma Cartabia il minore all’interno del procedimento ha uno spazio specifico e per la prima volta si assiste in modo generalizzato all’introduzione dell’ Avvocato curatore degli interessi del minore. Ecco, vogliamo riflettere insieme su questo aspetto?
Dott. Francini: Sì, questo è un grande passo avanti. L’Avvocato curatore speciale del minore è un istituto già presente, su cui si riflette e si parla da molti anni. È il riconoscimento del minore come soggetto, con ruolo e specificità, quindi il diritto ad essere ascoltato, così come prevede la legge. Tutto ciò implica che il mediatore familiare, il coordinatore genitoriale, siano coloro i quali dialogano con l’Avvocato curatore, vicino al minore, così come essi dialoghino con altre figure, come ad esempio gli avvocati di fiducia delle parti.
L’obiettivo è intrecciare un dialogo che abbia come scopo la costruzione della collaborazione tra professionisti diversi e sia di ausilio a queste lIntrecciare un dialogo che abbia come obiettivo la preziosa collaborazione che aiuta queste dinamiche familiari a passare dalla fase del conflitto o ad un’altra fase che è quella della co-genitorialità. In questo senso, trovare la collaborazione tra figure professionali è un passo importante per contenere le tipologie di conflitto delle quali si parlava, ed avviare un processo costruttivo, dove il minore ha diritto ad avere un rapporto con le figure genitoriali ma anche il diritto di vivere la propria vita e di esprimere i propri bisogni, nel rispetto dei propri diritti.
Dott.ssa Leporatti: Certamente, questo ci vede assolutamente d’accordo e dalla stessa parte. Adoperiamoci affinché la cultura della mediazione, ma anche quella della coordinazione, e la tutela del minore ad opera dell’Avvocato curatore, possano avere sempre più sviluppo nelle situazioni di separazioni e divorzio, soprattutto ad alta e perdurante conflittualità.
Dott. Francini: Esatto, per questo sottolineavo, e sottolineo ancora, che c’è specificità in questi interventi, cioè è necessario attivare una modalità specifica di intervenire. Indubbiamente ricoprire il ruolo di mediatore familiare o di coordinatore genitoriale non può essere improvvisato, queste funzioni necessitano di specifica formazione, una formazione che sia attenta agli aspetti di senso, di cornice, ai sentimenti e ai legami, al ciclo vitale, e agli affetti,
Dott.ssa Leporatti: Bene, grazie tante e buon lavoro a tutti noi allora. Avremo tanto da fare.
LE ATTIVITÀ DEL CENTRO CO.ME.TE. DI EMPOLI
CORSI
Corso Mediazione Familiare Sistemica
Corso riconosciuto da AIMS (Associazione Internazionale Mediatori Sistemici), Associazione di Categoria riconosciuta dal MISE nell’ambito di quanto disposto dalla legge 4/2013, e conforme alla norma UNI 11644, approvata il 30 Agosto 2016.
Corso conforme alla legge 206/2021, comma 23 (Riforma Cartabia), in ordine alle specifiche competenze relative alla disciplina giuridica della famiglia, in materia di tutela dei minori, di violenza contro le donne e di violenza domestica.
ONLINE
Save the date: 22 OTTOBRE
Orario 9 -18
45 Crediti formativi CNOAS;
34 Crediti formativi A.Co.Ge.S.;
20 Crediti formativi per Avvocati del Consiglio Nazionale Forense
Bullismo e Cyberbullismo: conoscenza, intervento e profili giuridici
Il Corso si propone di fornire gli strumenti idonei a riconoscere gli episodi di bullismo e cyberbullismo e a prevenirli. Durante le lezioni verranno esaminate le strategie di intervento nei casi di bullismo di tipo pregiudiziale e nelle situazioni di emergenza, nonché le forme di tutela introdotte dal Legislatore e le conseguenze, sia penali che civili, che possono derivare dagli atti di bullismo e cyberbullismo.
ONLINE
3 incontri di sabato
INIZIO 1 OTTOBRE
Orario 9 -18
24 crediti formativi CNOAS per Assistenti Sociali;
18 crediti formativi AIMS per Mediatori Familiari;
18 crediti formativi A.Co.Ge.S.;
15 crediti formativi del Consiglio Nazionale Forense per Avvocati
Supervisione per Coordinatore Genitoriale
La Supervisione per coordinatore Genitoriale è un metodo di lavoro di gruppo che ha lo scopo di supportare il coordinatore genitoriale nella sua funzione, sostenendolo nell’analisi del caso complesso che ha in carico. Il lavoro di supervisione è centrato sulla persona, sia essa professionista o coppia genitoriale, è uno spazio fisico e di pensiero nel quale l’obiettivo non è correggere o giudicare l’operato del professionista, ma sostenerlo nella comprensione della situazione complessa che è chiamato a gestire.
ONLINE
INIZIO sabato 3 OTTOBRE
Orario 9-18
9 Crediti Formativi A.Co.Ge.S
Corso per operatori psicosociali
e del diritto – Gestione e tutela dei figli nel divorzio
Il Corso analizza e tratta il conflitto della coppia genitoriale e la tutela dei figli nelle situazioni di separazione e divorzio secondo la riforma Cartabia e offre specifica formazione sulla disciplina giuridica della famiglia, tutela dei minori, violenza contro le donne e violenza domestica.
ONLINE
INIZIO sabato 7 OTTOBRE
Orario 9-18
10 Crediti Formativi Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali;
5 Crediti Formativi Consiglio Nazionale Forense;
8 Crediti Formativi AIMS;
8 Crediti Formativi ACOGES