Il pedagogista clinico ha il compito di rispondere al vasto panorama dei bisogni educativi di ogni individuo, per offrire alla persona, o al gruppo, l’aiuto necessario per vincere ogni stato di disagio psicofisico e socio-relazionale e permettere il ripristino in se stessi di nuovi equilibri e nuove disponibilità allo scambio con gli altri.
Basandosi su una concezione di educazione in continuum indirizzata ad ogni circostanza di relazione, non si rivolge quindi ad aspetti settoriali, bensì alla globalità della persona, attraverso strategie capaci di aprire un ponte tra le potenzialità, le mille risorse, le reali possibilità e le difficoltà o disagi della persona, fino a sviluppare, migliorare e far emergere le sue abilità e capacità.
Parlare di Pedagogia Clinica significa quindi parlare di aiuto alla persona nella sua interezza e globalità, come entità psicofisica e sociale.
Il presupposto di base per il Pedagogista clinico è che per conoscere realmente una persona, e quindi riuscire ad aiutarla, non è possibile limitarsi a considerare una singola manifestazione o un elenco di “sintomi”, poiché l’individuo è un’unità complessa, risultato dell’interazione tra corporeità, intelletto e affettività.
Obiettivo del pedagogista clinico è educare la persona (dal latino educere, “trarre fuori”) ovvero aiutarla a trovare in se stessa le risorse necessarie per affrontare le situazioni difficili.